Essere informati su come funziona la maggioranza condominiale consente ai condòmini di partecipare attivamente alle assemblee condominiali e di esprimere il proprio voto in maniera consapevole.
La maggioranza condominiale varia in base alla decisione che si sta prendendo e alla legge che vige nel proprio paese o regione.
Essa si riferisce alla percentuale di voti necessari per prendere decisioni importanti relative alla gestione del condominio, come:
- la nomina del presidente del condominio;
- l‘approvazione del bilancio;
- l’approvazione delle spese straordinarie e altro.
Se sei un condomino, non puoi non essere informato sulla maggioranza condominiale e sui tuoi diritti e doveri.
Pertanto, leggi il nostro articolo per saperne di più sulla maggioranza condominiale nel 2023 e su come questa possa influire sulla gestione del tuo condominio.
Le maggioranze necessarie nelle assemblee condominiali
L’assemblea condominiale è una occasione di incontro e confronto tra condomini che si riuniscono per prendere decisioni relative alla gestione del proprio immobile.
L’oggetto delle discussioni può riguardare questioni come le riparazioni, le opere di manutenzione, le modifiche all’edificio, le spese da affrontare e tanto altro ancora.
Tuttavia devi sapere che, per la validità delle deliberazioni assembleari, è necessario rispettare alcune maggioranze, che dipendono dal tipo di decisione da prendere:
- maggioranza semplice;
- maggioranza assoluta;
- maggioranza qualificata;
- unanimità.
È importante notare che queste sono solo alcune delle maggioranze più comuni e che possono variare a seconda del regolamento condominiale o delle leggi nazionali e regionali. In ogni caso, è sempre importante leggere attentamente il regolamento condominiale per conoscere le specifiche maggioranze richieste per ogni tipo di decisione.
In particolare, la maggioranza in condominio può essere determinata da quorum costitutivi, che rappresentano il numero minimo di condomini presenti o rappresentati all’assemblea, o da quorum deliberativi, che riguardano il numero di voti favorevoli richiesti per l’approvazione di una decisione.
La nuova legge sul condominio, entrata in vigore di recente, ha introdotto importanti novità in merito alle maggioranze condominiali e ai quorum necessari per la validità delle deliberazioni. Ad esempio, per alcune decisioni fondamentali, come l’approvazione del bilancio condominiale, è prevista la maggioranza dei presenti, purché rappresentanti almeno la metà del valore dell’edificio.
Maggioranza semplice: in quali casi può bastare
La maggioranza condominiale semplice è la maggioranza necessaria per l’approvazione delle decisioni riguardanti la gestione ordinaria dell’edificio, come ad esempio la scelta del fornitore di energia elettrica o il rinnovo del contratto di pulizia.
In questo caso, la maggioranza necessaria è rappresentata dalla metà più uno dei voti presenti in assemblea.
Tuttavia, è importante ricordare che anche le decisioni riguardanti la gestione ordinaria dell’edificio possono avere un impatto significativo sulla vita dei condomini.
Quindi, è fondamentale partecipare alle assemblee e votare in maniera consapevole.
Maggioranza assoluta: quando è necessaria
La maggioranza di condominio assoluta è la maggioranza necessaria per l’approvazione delle decisioni riguardanti la gestione straordinaria dell’edificio durante l’assemblea straordinaria, come ad esempio:
- la decisione di effettuare lavori di ristrutturazione;
- la modifica della destinazione d’uso di una parte dell’edificio;
- le delibere condominiali (approvazione del bilancio annuale, ratifica di modifiche apportate all’edificio).
La maggioranza necessaria è rappresentata dalla metà più uno dei voti di tutti i condomini.
Come visto, rispetto alla maggioranza semplice, le decisioni che richiedono tale maggioranza sono di maggiore importanza.
Maggioranza qualificata: quando è indispensabile
La maggioranza qualificata condominio è un’altra tipologia che può essere richiesta per prendere decisioni condominiali, come ad esempio:
- lo scioglimento del condominio;
- la soppressione o l’istituzione del servizio di portierato;
- il cambio di destinazione d’uso delle parti comuni;
- l’approvazione di un regolamento condominiale;
- la nomina di un amministratore e altro.
In questo caso, la delibera deve essere approvata dalla maggioranza dei presenti in assemblea che rappresentino almeno due terzi del valore dell’edificio.
Unanimità: in quali casi è richiesta
L’approvazione assemblea condominiale rappresenta il momento in cui i condomini di un edificio si riuniscono per prendere decisioni importanti. Durante questo momento, l’unanimità assemblea di condominio rappresenta la forma di maggioranza più elevata.
L’unanimità prevede che tutti i partecipanti all’assemblea siano d’accordo sulle proposte avanzate durante la discussione.
L’unanimità può essere richiesta per:
- la ricostruzione dell’edificio;
- il decoro architettonico del palazzo;
- le modifiche al regolamento del condominio;
- l’installazione dell’ascensore;
- i posti auto;
- la divisione delle parti comuni dell’edificio;
- la vendita o l’affitto di una parte comune;
- gli accordi con terzi.
Ricordiamo che, in caso di mancata unanimità, è necessario trovare una soluzione alternativa.
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